Formazione

Il nostro modello di riferimento per la formazione si limita all’ambito della formazione “volontaria”, cioè scelta per realizzare una crescita professionale in specifici contesti.

Il nostro schema di base per la progettazione di un’attività formativa si articola nei seguenti punti essenziali:

  • Identificazione del “bisogno” a cui si intende dare una risposta
  • Identificazione dei destinatari della formazione
  • Identificazione dei contenuti e modalità di erogazione della formazione (in presenza, in remoto, frontale, con tutoraggio, affiancamento, etc.)
  • Identificazione delle competenze dei formatori (da reclutare anche al di fuori dei confini societari)
  • Stesura del piano formativo (aspetti contenutistici e logistici)
  • Definizione delle modalità di verifica del raggiungimento degli obiettivi formativi (quasi mai attraverso classici test di apprendimento, ma frequentemente legati alla verifica di indicatori di prestazione in campo o ad audit programmati nel tempo).
  • Valutazione degli aspetti positivi e meno positivi del percorso formativo.

A titolo di esempio, nel breve periodo dalla sua fondazione, SLANCIOIMPRESA ha erogato – anche in collaborazione con altri soggetti – i seguenti percorsi formativi:

  • Corso di formazione e aggiornamento professionale sulle visite ispettive

Il corso, rivolto agli HSE Manager di un importante gruppo cartario con stabilimenti disseminati in varie parti d’Italia, aveva lo scopo primario di fornire le basi giuridico-tecniche che devono ispirare i comportamenti di chi si trova a subire una visita ispettiva da parte di un Ente di controllo. Attraverso numerosi esempi sono stati messi a fuoco i diversi comportamenti (positivi e, soprattutto, negativi) che si possono tenere. Lo scopo ultimo del corso – felicemente conseguito – è stato quello di far comprendere che all’interno di un gruppo aziendale le visite ispettive presso le varie sedi costituiscono una “risorsa” in termini di esperienza per l’intera collettività aziendale. Dal corso è scaturita la redazione di alcune procedure per registrare e tracciare ogni singola esperienza ispettiva – anche dal punto di vista delle sue conseguenze amministrative e/o penali – a beneficio di una crescita nella capacità di prevenzione e della professionalità delle figure aziendali preposte alla gestione di tali attività.

 

  • Corso per progettista e auditor 231/2001

Il corso era aperto a professionisti sia in ambito tecnico che legale ed ha avuto un’impostazione molto articolata e necessariamente multidisciplinare.

L’impronta particolare di questo corso è consistita nel rintracciare che il “buon senso” dell’organizzazione e gestione aziendale costituisce un prerequisito fondamentale della prevenzione. Parimenti, l’utilizzo di un “modo di ragionare” unitario all’interno dell’impresa fornisce ampie opportunità per ottenere una “prevenzione 231” che opera molto più efficacemente seguendo un meccanismo inverso rispetto a quello abituale. Infatti, laddove i comportamenti nelle varie aree dell’attività aziendale siano il più possibile omogenei e gestiti secondo criteri di trasparenza e tracciabilità, si consegue una prevenzione rispetto al D.Lgs 231/2001 che è molto più robusta e fisiologica di quanto si possa ottenere partendo dall’imporre procedure ispirate puntualmente dalla normativa suddetta e calate “dall’alto” nella realtà aziendale.

In questo contesto, il corso ha permesso di verificare come il gestionale S/MANAGER sviluppato da SLANCIOIMPRESA, oltre a costituire un sistema funzionale e di facile impiego per la gestione di numerosi settori dell’attività aziendale, garantisce “automaticamente” anche la prevenzione di una serie di reati del D.Lgs 231/2001.

 

  • Progetto INTEGRA

È un progetto sviluppato con alcune aziende che si propone il duplice obiettivo di integrare le competenze interne con quelle esterne e, al tempo stesso, integrare meglio tra loro le competenze aziendali. Questo progetto viene sempre co-progettato insieme all’azienda e prende le mosse da un Audit finalizzato a far emergere i “bisogni” dei dipendenti e dei dirigenti (bisogni “espliciti”, “impliciti” e “latenti”).