Sviluppo sostenibile ed Economia circolare
Vantando pluriennali esperienze nell’ambito dei principi dello Sviluppo Sostenibile, riteniamo di conoscere bene le trappole insite nel tentativo di coniugare interessi che, per certi versi, sono tra loro contrastanti. Infatti, la sostenibilità di una certa iniziativa va letta necessariamente in forma integrata considerando sia le “pressioni” di tipo economico, ambientale e sociale, passando attraverso il rispetto di criteri di “realizzabilità”, “vivibilità” ed “equità”.
Un aspetto spesso trascurato di questa metodologia è dato dalla imprescindibile necessità di identificare TUTTI i fattori implicati in un certo processo/azione; in difetto, la valutazione se questo sarà “sostenibile” o meno può risultare decisamente artefatta. Proprio per le sue caratteristiche multidisciplinari e per la necessità di una visione ad ampio spettro, il tema dello Sviluppo Sostenibile ci interessa anche come paradigma del modo di guardare alle problematiche delle aziende e alle loro prospettive di crescita.
Analogamente, costituiscono nostra fonte di ispirazione nell’aiuto che cerchiamo di fornire alle imprese i riferimenti alle caratteristiche principali di iniziative “sostenibili”:
- durabilità nel tempo: è sostenibile un modello che, applicato in modo ciclico e sistematico per un lungo periodo di tempo, produce i risultati attesi senza creare impatti negativi sugli elementi di contesto esterno né in ingresso né in uscita dal modello stesso;
- scalabilità: è sostenibile un modello che può essere applicato su diverse scale o dimensioni mantenendo inalterate le proprie caratteristiche e quelle del contesto in cui è inserito;
- equilibrio: è sostenibile un modello in grado di bilanciare i diversi fattori utilizzati in modo da conservare un’armonia, un equilibrio. Un modello che tende a produrre squilibri e che non risolve al proprio interno questo problema non è sostenibile perché, per quanto piccoli possano essere, gli squilibri nel tempo tenderanno a sommarsi e a determinare fratture in grado di minare il funzionamento del modello stesso.
L’Economia Circolare (in opposizione al concetto di Economia Lineare, detta anche “usa e getta”) raccoglie la sfida del precedente modello applicandola all’ambito dell’uso sostenibile delle risorse. Anche questo modello, per quanto indubitabilmente affascinante e convincente, nasconde numerose trappole in cui si può facilmente cadere senza un’adeguata formazione ed esperienza.
Infatti, sono necessarie profonde conoscenze e senso critico per non incorrere in clamorose delusioni nel cercare di mettere in pratica principi di Economia Circolare senza tenere conto dei vincoli – tecnici e normativi – che connotano il mondo reale.
In questi ambiti, le nostre principali esperienze riguardano:
- riutilizzo dei fanghi di depurazione come ammendanti per agricoltura
- riutilizzo dei fanghi di depurazione nella formulazione di fertilizzanti
- utilizzo di End of Waste e sottoprodotti di alluminio per la produzione di alluminio di seconda fusione